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sabato 19 settembre 2015

La Spada di Shannara



Premetto che quella che segue è una recensione, per cui nessuna anticipazione riguardo la storia verrà fatta. L'articolo vuole dare un consiglio a chi è in cerca di una bella saga Fantasy ed è indeciso su quale libro buttarsi.
Ad oggi, se andate su Amazon e listate i più popolari scrittori del genere Fantasy, trovate Terry Brooks all'ottantasettesimo (87!) posto, Bella Forrest al primo (!), George R. R. Martin al terzo e J.R.R. Tolkien al nono.
Intrusi a parte, che non sono scrittori fantasy, personalmente non concordo con questa classifica, ma questa è la mia personale e misera opinione contro la matematica delle vendite, per cui taccio.
Questo primo libro della trilogia ha tutte gli ingredienti per soddisfare la fame di Fantasy di qualsiasi lettore. In circa seicento pagine racchiude l'intera pletora dei canoni classici raccontati in maniera avvincente e praticamente senza punti morti o eccessivamente lenti, piaga che invece infesta i libri di George R.R. Martin.
Il libro è del 1977, la galattica annata del primo Guerre Stellari, e direi che ripercorre in una chiave moderna le linee guida tracciate dal grande maestro Tolkien.
Brooks è stato tacciato di plagio da molti, ma ha sempre respinto le accuse, aggiungendo peraltro che il primo libro della trilogia di Shannara, in particolare, è proprio un omaggio al grande scrittore pioniere di questo genere di storie. Le similitudini ci sono, senza dubbio, ma la storia si vede fin da subito che ha un suo cuore narrativo peculiare, che la rende unica ed i personaggi, nonostante certi accostamenti a quelli tolkieniani, hanno comunque una caratterizzazione che, via via che il racconto prosegue e prende corpo, li libera da qualsiasi accusa di plagio. 
C'è anche da dire che nel prosieguo della saga, ovvero già dal secondo libro "Le pietre magiche di Shannara", la storia si discosta completamente da ogni similitudine con "Il Signore degli Anelli".
In Shannara la magia, come ogni buon Fantasy che si rispetti, è presente in maniera massiccia e anche qui avremo il comporsi di una Compagnia (Party) che attraverserà infinite peripezie per svolgere il suo compito e salvare le Quattro Terre, versione Brooksiana della Terra di Mezzo.
Al contrario del mondo di Tolkien, quello di Brooks è la Terra, proprio il nostro pianeta, ma in un tempo futuro: questo viene spiegato fin da subito nella storia.
Impossibile non venire affascinati dal personaggio del Druido Allanon, corrispettivo di Gandalf, ma decisamente più virile ed impetuoso, punto cardine dell'intera impresa.
Il libro è corposo, ma si lascia leggere con la leggerezza e la velocità di un opuscolo, questo grazie al serrato avvicendarsi degli avvenimenti che vi terranno incollati alle pagine come un orso ad un barattolo di miele.
Oltre a terribili scontri all'arma bianca, spadoni a due mani, arti magiche, trolls, lunghi viaggi in terre ostili, e tutto quello che un amante del genere può desiderare, Terry Brooks trova il tempo di descrivere e caratterizzare in modo incredibilmente realistico la psicologia dei personaggi, aumentando il senso di realismo della storia ed il coinvolgimento del lettore.
Le ultime pagine poi sono assolutamente commoventi e l'acquisto del secondo libro della trilogia diventa un automatismo quasi scontato.

In conclusione:

Forse anche per il fatto che sia il primo libro della lunghissima Saga di Shannara, tra le sue pagine si respira la freschezza di una fantastica storia tutta da gustare e fino alla fine la sensazione resta la stessa senza mai calare di tono.
Se siete un po' stanchi di certe annacquature di George R.R. Martin, avete voglia di un po' di vero Fantasy e per puro caso non lo avete ancora letto, non aspettate oltre: fatelo vostro.

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Voto WhatsGeek Books: 9/10