E' difficile far capire ad un giovane videogiocatore di oggi cosa significasse passare da un Commodore 64 ai primi giochi su Amiga 500.
Da 8 a 16 bit, ci dicevano... ma non tutti capivano bene cosa volesse dire, anche se poi se ne accorsero guardando ed ascoltando le meraviglie che uscivano dallo schermo.
Un salto quantico non indifferente e quelli erano salti grossi, come tutti i salti che si fanno all'inizio di un'avventura e farei fatica a paragonarlo al passaggio, per dire, tra Playstation 2 e Playstation 3 (e tantomeno tra una Playstation 3 e una Playstation 4): lo stupore nell'osservare i primi giochi a 16 bit dopo aver giocato per anni su un Commodore 64, o uno Zx Spectrum era certamente più impattante e lo dico cercando anche di considerare il fattore età. Il gap grafico e musicale era enorme.
L'Amiga 500 in tutto il suo splendore... |
L'Amiga 500, poi, era qualcosa in più: un ibrido tra 16 e 32 bit, un sistema che ha aperto la strada al futuro: grafica molto più dettagliata e colorata che richiamava veramente i "giochi da bar" (che all'epoca erano il modello di perfezione videoludica), mentre prima, per quanto la fantasia desse una mano, era difficile fare anche solo un paragone. Gli sprites a 8 bit, in effetti, per quanto ben fatti spesso erano una massa informe di pixel che vagamente ricordavano quello che dovevano rappresentare.
La musica, poi, era quasi peggio. Per noi erano melodie sublimi, non fraintendiamoci, tant'è che l'attuale movimento musicale dell'8bit-tunes non fa altro che riappropriarsi di quell'amore per quei meravigliosi "bip" che hanno incantato una generazione, ma all'epoca il "vintage" non esisteva ancora, o meglio, era il presente, per cui quelle fantastiche colonne sonore a 16 bit erano le benvenute.
E' in questo contesto storico che vidi i miei primi giochi a 16 bit, che, come un imprinting post-natale, si impressero in sempiterno ricordo nella mente e nel mio cuore, come fossero sempre stati lì.
Ecco i nostri tipi cattivi: l'ispirazione alla figura di Bruce Lee era un classico per questi picchiaduro. |
Bad Dudes Vs. Dragon Ninja fu il primo dischetto per Amiga che inserii nello slot del lettore e già dalla presentazione mi pareva di avere in casa un cabinet arcade con il gioco della Data East che faceva bella mostra di sè.
Un accenno alla storia è d'obbligo: come il buon "Iena" Plissken insegnava in "1997: Fuga da New York", quando rapiscono qualcuno di importante, bisogna chiamare il più tamarro del circondario e ordinargli di andare a salvarlo, spesso con qualche subdolo ricatto. Nei videogiochi il suddetto tamarro era di frequente un esperto di arti marziali, che con l'immancabile canotta o le mezze maniche, piallava intere organizzazioni criminali a suon di ganci nelle gengive. In questo caso i nostri "cattivi ragazzi" vengono chiamati per salvare nientemeno che il Presidente degli Stati Uniti d'America, che è stato rapito da una banda di brutti ceffi denominata Dragon Ninja.
Il gioco è un buon picchiaduro a scorrimento sullo stile di papà Shinobi, con richiami a Double Dragon, ma il pathos a mio avviso superava il primo, anche se non poteva competere con il secondo.
Uno scenario urbano. Il gioco si sviluppa su due livelli in verticale. |
La possibilità di poter eseguire un pugno di energia sempre a disposizione (semplicemente mantenendo premuto il pulsante più a lungo e poi rilasciandolo) era esaltante, in più si potevano raccogliere pugnali e nunchaku.
Le locazioni erano varie e i boss di fine livello in perfetto stile classico: belli grossi e ciascuno con caratteristiche ed armi differenti: dal ninja super armato, al tamarro psicopatico, come da programma.
Inoltre giocare in due contemporaneamente ha sempre esaltato grandi e piccini di tutte le epoche.
In questo livello spaccherete gengive stando tutto il tempo sui rimorchi di un autotreno in corsa. Lo scorrimento automatico orizzontale vi costringerà a tenere il passo. |
A conti fatti il gioco non era superbo, come poi confermarono una serie di recensioni con votazioni buone, ma mai eccellenti, ma se volete respirare un po' di botte a scorrimento orizzontale anni '80, è uno di quelli che le incarna meglio.
Anche se questa non è propriamente una recensione vediamo di dare i soliti voti a questo gioiellino storico:
Punti a favore:
- E' un classico tra i picchiaduro a scorrimento.
- Mosse speciali, armi, cattivoni caricaturali: si finisce in poco tempo ed è piacevole da giocare.
Punti contro:
- Beh... nessuno ha mai detto che è un giocone. Già ai suoi tempi ricevette diverse critiche.
In breve:
Se vi piace il genere e amate il vintage, giocatelo assolutamente.
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Voto "Game Amiga": 7/10
Voto "Game Assoluti": 6/10
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