-

-

mercoledì 26 novembre 2014

Adam Chaplin


Prendete un Italiano palestratissimo con un amore viscerale per un ormai vecchio manga e anime giapponese dal noto nome di Hokuto No Ken e immaginate che questo soggetto sia anche un regista e attore, con un fratello proprietario di una casa di produzione cinematografica agli esordi, la Necrostorm, e avrete il brodo primordiale da cui si è sviluppato Adam Chaplin, un film uscito nel 2010 e che molti superficialmente definiscono come uno dei tanti splatter, ma che a mio avviso racchiude dentro di sè un potenziale narrativo considerevole.   
Ma andiamo con ordine: Heaven Valley è una landa di criminalità ed abominio, con malavitosi dalle fattezze caricaturali che spadroneggiano un po' ovunque, mentre povertà e degrado ammorbano impietosamente l'intera cittadina.
Denny Richards è il mafiosetto locale, un cattivo da fumetto completamente sfigurato, con una simpatica maschera su cui è inciso un crocifisso capovolto, costretto a siringarsi periodicamente con una strana sostanza per restare in vita. Pare che la ragazza di Adam, il nostro palestrato protagonista, interpretato dall'attore regista Emanuele De Santi, debba dei soldi al soggettone di cui sopra e, non potendoli restituire in tempo utile, viene arsa viva.


Il bel Denny in tutto il suo rosso splendore!

A questo punto potete capire che Adam si incazza parecchio, ma nulla avrebbe potuto se non fosse stato per il provvidenziale intervento di un demone che, in cambio della sua anima, gli conferisce poteri soprannaturali, tra i quali quello della Pestata Suprema, ovvero la capacità di smazzuolare poveri cristi con una velocità e una cattiveria unica, proprio come nel famoso manga di Ken il Guerriero, letteralmente macellando a suon di pugni e calci chiunque gli si pari davanti.
Durante le sue indagini personali seguite da altrettanti massacri, Adam comincia a far allertare Denny ed i suoi due figli, che gli sguinzagliano contro Mike Carrera, un senzatetto ex militare con qualche scheletro nell'armadio dovuto a crimini di guerra, che padroneggia l'arte dell'affettare il nemico usando due coltellacci da macellaio.
A questo punto non svelo nient'altro della trama, se non che chiaramente si arriverà ad un confronto tra Adam ed il carnefice di sua moglie.


Dopo averlo menato all'inverosimile, giustamente,
un bel palo nel deretano è la ciliegina sulla torta.

All'inizio ho parlato di un grande potenziale narrativo per questo film, in parte purtroppo non sfruttato appieno a causa di diversi errori che ne hanno compromesso la riuscita.
Il grande pregio è certamente l'azzeccatissima ambientazione, sua propria peculiarità artistica e che vagamente ricorda quella di Sin City. I dialoghi sono in gran parte ben scritti, particolarmente tra Adam ed il demone, che mi hanno richiamato lo stesso surrealismo di quelli tra Donnie Darko ed il coniglio, o anche quelli presenti in Dellamorte Dellamore, con strane pause caratteristiche, aritmiche, che danno un senso di irreale a tutta la scena. 


Il rosso è un po' la dominante cromatica del film,
bisogna ammetterlo.
Strettamente legato ai dialoghi è il doppiaggio e qui tocchiamo un punto delicato della questione: per motivi di budget è stato fatto in casa. Molti considerano questo fatto uno dei principali errori dell'opera, a causa del quale tutta la distribuzione ha acquisito un retrogusto di amatorialità. Io ad essere sincero li trovo un po' in linea con l'ambientazione, ma mi rendo conto che in effetti chi li critica non ha tutti i torti, dico solo che forse non è l'errore principale.
Probabilmente il principale errore è la realizzazione tecnica degli effetti speciali, così copiosamente necessari a causa delle scene ultra-splatter, che purtroppo risentono dello scarso budget e si scontrano con la fotografia che invece è ben realizzata.
Emanuele De Santi, a questo punto uomo di un eclettismo unico, ha scritto anche la colonna sonora, che meriterebbe un commento a parte tanto calza a pennello al quadro generale, contribuendo ad alimentare quell'atmosfera surreale e folle che permea tutta l'opera. 
Mike Carrera, come molti dei personaggi,
ha un aspetto caricaturale.
La storia narra che De Santi, appreso che il film aveva avuto molto più successo all'estero che in Italia, aveva evitato di produrre i sottotitoli in italiano per il suo film successivo, Taeter City, del 2012, in lingua inglese. La decisione fu poi modificata dopo aver visto un discreto successo dello stesso film anche in Italia.
Chiudo con un dialogo escatologico tra Adam e il suo demonio:
Adam: Perchè ti nascondi dietro di me?
Demone: Oh Adam, guarda questa gente, guarda i loro occhi annebbiati della loro coscienza! Anche se avvertono il mio esistere nessuno di loro ammetterebbe mai di avermi visto. Io ti aiuterò a trovare gli assassini di tua moglie e in attesa del regno della verità, tu porterai la mia parola.

In Conclusione:
In definitiva, a chi sa vedere, il film piace. La trama è semplice, ma il contorno è unico nel suo genere e se non avete affittato il cervello a Maria De Filippi, dovreste notarlo, con tutti i palesi limiti presenti, naturalmente.

--------------------
Voto WhatsGeek Movies: 6/10