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domenica 24 gennaio 2016

La Leggenda dei Drenai


Recensione lampo e priva di spoiler per uno dei libri fantasy migliori di sempre.
Chiaramente sempre esisterà chi non è d'accordo, ma se dovesse capitare lo invito a non curarsi di quanto scritto e di tornare pure a leggere quella montagna di mattoni di George Martin, chiamati le "Cronache del Ghiaccio e del Fuoco". 
Il romanzo ricade nel filone denominato "heroic fantasy", un sottoinsieme del genere fantasy specializzato nel porre in primo piano grandi figure eroiche ed epiche gesta ed in questo romanzo ce ne sono a vagonate.
La storia narra della difesa disperata di un'importante rocca, avamposto chiave di un impero che pare in decadenza, quello dei Drenai appunto, e che viene brutalmente attaccato da un immenso esercito del nascente impero Nadir, in piena espansione.
Il romanzo è parte di una saga, ma può essere letto tranquillamente come libro singolo e con grande soddisfazione. Il primo impatto è subito positivo, grazie ad un personaggio principale di grande carisma ed a dialoghi ed ambientazioni realistici capaci di creare un perfetto "film" nella vostra immaginazione.
Nel mondo Drenai di David Gemmell non esistono razze diverse da quelle degli uomini e la magia, per quanto presente, è più psichica e meno "magica": niente fulmini dalle mani alla Terry Brooks, o stravaganti incantesimi, ma letture della mente, chiaroveggenza, viaggi fuori dal corpo, e cose di questo genere, a parte un'eccezione in cui viene rianimato un cadavere (un "rianima cadavere" alla Skyrim, per chi conosce il videogame).
E qui arriva il meglio del romanzo: a difesa della rocca e del protagonista, che è un certo Regnak, detto Rek, giungono in aiuto i Trenta, o Templari Bianchi, un gruppo di trenta preti guerrieri, dotati di quella magia prima descritta e di un carisma inarrivabile e raramente ritrovato a questi livelli in altri libri fantasy. Il loro capo è un uomo anziano chiamato Vintar, l'Abate delle Spade ed il suo delfino, "la voce dei Trenta", Serbitar, un albino ventiseienne che vi relagherà diverse scene epiche. Con il prosieguo della storia, entra in scena un altro grandissimo personaggio: Druss la Leggenda, il Capitano dell'Ascia, un uomo che in gioventù, praticamente da solo, aveva cambiato le sorti della gloriosa battaglia sul Passo di Skeln, divenendo una leggenda vivente. Ora è un uomo di mezza età, ma ancora imbattibile e capace con la sua sola presenza di dare forza all'intero esercito Drenai.
Ci sono altri personaggi che riempiranno queste pagine di meraviglia, ma elencarli tutti senza aver letto il libro non avrebbe alcun senso, per cui vi rimando alla lettura per avere un'esperienza diretta di quanto detto.
Anche se in Gemmell la distinzione tra bene e male è sfumata, nel senso che non è così chiaro chi sia l'uno e chi l'altro, come accade invece nei canoni classici del fantasy, abbiamo nell'esercito attaccante personaggi più "oscuri", ma altrettanto carismatici, come l'Imperatore Nadir, Ulric ed il suo stregone Nosta Khan, che con i suoi accoliti è la perfetta nemesi dei Trenta.

In conclusione:

Qualcuno ha detto: "se non avete mai letto Terry Brooks, non avete mai letto fantasy", io vi dico: "
se non avete mai letto Gemmell, non avete mai letto fantasy".
Per certi versi, Gemmell è palesemente superiore a Brooks, principalmente per il modo di narrare ed ambientare gli eventi. Si legge una maturità narrativa che, si... somiglia a quella di George Martin, ma non ha nulla a che vedere con la sua logorrea, nè con le sue storie.
I personaggi di questo libro ve li porterete dentro per diverso tempo, perchè anche se in veste fantasy, sono un meraviglioso specchio delle molteplici sfaccettature dell'animo umano.


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Voto WhatsGeek Books: 10/10