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sabato 24 ottobre 2015

La Canzone di Shannara


Ultima fatica di Brooks a completare la trilogia originale di Shannara, che consiglio davvero a tutti gli appassionati di fantasy, ma anche agli altri lettori, che ancora non l'hanno letta.
Il terzo capitolo conferma la qualità dei precedenti chiudendo in bellezza questa prima parte dell'intera saga. Lo schema dei precedenti capitoli si ripete, ma anche questa volta la storia è unica e veramente ben scritta. I giovani inesperti, contattati dal druido Allanon, sono i fratelli Brin e Jair Ohmsford, figli di Will, il protagonista del precedente capitolo e pronipoti di Shea Ohmsford, il protagonista della Spada di Shannara.
L'apparente onnipotenza del druido in questo capitolo viene ridimensionata anche attraverso il delinearsi di forze più potenti ed antiche, alcune di esse già viste nei precedenti capitoli, ma in questo libro maggiormente delineate, come il Re del Fiume Argento, o la Jachyra, una potentissima creatura evocata ai tempi dell'antica magia.  
La compagnia è una delle meglio riuscite di Brooks, con due personaggi di eccellenza: Garet Jax, l'imbattibile maestro d'armi e lo gnomo battitore Slanter.
La missione sarà distruggere il libro da cui si è originata tutta la magia nera, l'Ildatch. La linea tra bene e male viene sfumata, in quanto pare che la magia sia il loro comune denominatore e chiunque la pratichi ne venga in qualche modo dominato e solo la forza di volontà può far pendere l'ago della bilancia verso la salvezza o la distruzione.  
Personalmente ritengo questo terzo capitolo il migliore, o comunque un pari merito con il primo, mentre nel secondo si sente la mancanza di qualcosa a cui si era stati abituati. Forse di personaggi carismatici: a parte Stee Jans, il Capitano del Libero Battaglione, gli altri, per quanto azzeccati (Dagda Mor, il Mietitore, Crispin, il Capitano della Guardia Reale elfa), non sono altrettanto caratterizzati e appaiono maggiormente piatti e privi di spessore.

In conclusione:

La storia e le ambientazioni sono le migliori dell'intera trilogia, mancano le grandi battaglie dei precedenti capitoli, a parte una breve, ma epica parentesi a Capal, dove viene persino evocato un Kraken. Di questi scontri non si sente comunque la necessità, in quanto gli eventi sono tutt'altro che tranquilli ed il loro incalzare tiene il lettore incollato al libro in attesa costante di quello che "verrà dopo", fino al finale.

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Voto WhatsGeek Books: 9/10