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sabato 11 ottobre 2014

Primer, quando il cervellotico diventa sublime




Quando insisto nel dire che nel mondo delle produzioni indipendenti si trova la crema delle menti creative di questo pianeta non sbaglio di molto.
Primer è stato scritto, diretto, prodotto ed interpretato da Shane Carruth, nella città di Dallas, con un costo totale di 7.000 dollari, ha vinto il Gran Premio della giuria per il miglior film drammatico e il Sundance Film Festival (2004).

Ma cos'è Primer? E' un thriller di fantascienza sui viaggi nel tempo con una trama degna dei migliori racconti di Fredric Brown, il classico film da "sega mentale", ma di quelle d'autore, che ti costringono a riguardarlo per carpirne ogni minimo dettaglio ed i più reconditi significati, che ti spingono a cercare in rete altri disgraziati che, come te, lo hanno visto e si fanno le tue stesse domande. Ecco cos'è Primer.


L'esperimento sulla gravità preludio all'incredibile scoperta.


Fantascienza si, ma non fantascemenza


La fantascienza di Primer è plausibile, ornata di quella patina di serietà che le dà quel realismo tale da farla passare in secondo piano: la macchina del tempo viene scoperta per caso facendo un esperimento sulla gravità, ma è una realtà, non una fantabubbola e la trama e le dinamiche dei personaggi divengono i veri protagonisti, il fantastico è un mero contorno. Inutile dire che in un contesto del genere gli effetti speciali sono totalmente insignificanti ed infatti in Primer non ce ne sono.


Diagrammi di Feynman, in Primer c'è anche questo.


Da questo momento prometto di non spoilerare assolutamente nulla, ma semplicemente, se ancora non siete convinti, lasciatevi guidare attraverso un breve excursus sui punti di forza di quest'opera.
Il principio è semplice: per tornare indietro nel tempo è necessario che la macchina del tempo in cui entro sia accesa e funzionante nel punto temporale in cui voglio tornare.
Sostanzialmente il processo è questo: attivo la macchina nel punto temporale A1 (poniamo le 8:00 del mattino), ma non ci entro, e vado a nascondermi da qualche parte per non influire nell'equazione universale (capirete dopo questa affermazione).

La base del viaggio nel tempo secondo Primer, il livello niubbo per iniziare a comprendere il film.


A questo punto nel mio nascondiglio attendo a mio piacimento un certo lasso di tempo, fino a trovarmi, diciamo, in un punto temporale A2 (poniamo le 17:00 del pomeriggio). Dopodichè, sempre in modo discreto, entro finalmente nella macchina del tempo che è accesa dalle 8:00 del mattino e al suo interno, lentamente, torno indietro fino al punto temporale A1, le 8:00 del mattino, appunto.
Quindi esco, ma in questa linea temporale esistono due me stesso: quello uscito dalla macchina del tempo e quello che è andato a nascondersi per non creare scompiglio mostrandosi in giro a titolo di doppione e scandalizzando amici e parenti. Capito cosa intendevo con non influire sull'equazione universale?


Comincia la festa: dopo la strabiliante scoperta i protagonisti si danno subito da fare.


Bene, se ci avete capito poco pensate che questa è solo l'idea base, il livello uno, del film. 
La trama infatti si complicherà con viaggi multipli indietro nel tempo, macchine del tempo portate a loro volta indietro nel tempo e quindi usate a matrioska, e altre usate come sistema di sicurezza in punti temporali antecedenti la costruzione di altre macchine. Le linee temporali ed i doppioni dei viaggiatori si conteranno come funghi e trovare il filo conduttore della storia sarà un'impegno degno di un esame universitario.

Come cartina di tornasole di quanto detto, mostro un'immagine che va guardata velocemente, senza entrare nel dettaglio delle didascalie, sempre per evitare spoiler. Le linee azzurre sono le effettive linee temporali che si dipanano lungo la trama, mentre le piccole porzioni gialle, sono le scene effettivamente mostrate nel film, in pratica un 10% circa, il restante 90% va compreso per deduzione.

Ecco il livello Pro di comprensione del film. Per arrivare a capire appieno questo schema delle linee temporali avrete visto il film almeno un paio di volte e letto diversi spoiler in rete.


Aggiungo che, a parte una partenza un po' lenta, il film tiene incollati allo schermo per tutti i 79 minuti e che i colpi di scena, chiaramente, non mancano.

Ultimo triste appunto: questo film non è mai stato distribuito in Italia e non esiste doppiaggio, per cui o siete anglofoni o vi munite di sottotitoli copiosamente presenti in rete.

In Conclusione:
Se amate la fantascienza, i film cervellotici e ben fatti un po' sullo stile di Christopher Nolan (Memento, Inception) ed i viaggi nel tempo, non potete perderlo.

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Voto WhatsGeek Movies: 9.5/10