Oggi vi propongo due gioielli dell'epoca degli 8 bit al prezzo di uno, nientemeno che i capostipiti di tutti i giochi stealth.
Se siete amanti della smazzuolata pavida e vigliacca, quella preferibilmente alle spalle, o da sopra la capoccia, magari nascosti in un paglione di fieno e avete platinato intere saghe come Assassin's Creed, Hitman, Max Payne, Metal Gear Solid, tutti i Batman Arkham "qualcosa", e Thief, allora sappiate che quelle dinamiche di gioco esistevano anche nella preistoria degli home computers ed erano pane per noi novelli ninja della domenica.
Prima che la saga di Wolfenstein introducesse William "faccia di cuoio" J. Blazkowicz come protagonista, facendolo debuttare nel fantasmagorico Wolfenstein 3D del 1992, ad opera di id Software, un altro personaggio dal nome indefinito partecipò a ben due videogames della serie dall'anima stealth su 8 bit: Castle Wolfenstein e Beyond Castel Wolfenstein.
Il primo, nato nel 1981 per Apple II, nel 1983 viene rilasciato per Commodore 64 e altri macinini dell'epoca ed è subito un top game. D'altronde come potrebbe non esserlo: il giocatore deve basarsi su un approccio di evitamento degli scontri infiltrandosi in un castello nazista e cercando dei documenti segreti, le guardie si allertano al rumore degli spari e si arrendono, alzando le mani, se si punta loro contro la pistola e si possono persino perquisire. Erano gli anni Ottanta, non so se mi spiego, mica il duemilacentoventordici.
I cadaveri, ma anche i vivi sotto minaccia, si possono perquisire, come nel migliore degli Assassin's Creed. |
La schermata del secondo episodio, beh... meglio della prima! |
In questo secondo capitolo, il nostro piantagrane mangia-nazisti, non pago dei documenti rubati nel precedente episodio, si infiltrerà nell'arcinoto castello krucco per uccidere direttamente Hitler e porre fine alla guerra.
Le azioni a disposizione del giocatore in Beyond Castle Wolfenstein vengono amplificate rispetto al primo episodio ed infatti possiamo: travestirci da soldato nazista o da ufficiale SS per passare inosservati, uccidere i soldati con la pistola o in modo silenzioso, con il pugnale, nascondere i corpi per evitare che il nemico li trovi e suoni l'allarme, trovare la centralina dell'allarme e disabilitarlo, procurarci dei pass per evitare scontri, corrompere le guardie, scassinare armadietti cercando la combinazione, curarci se veniamo feriti ed infine trovare la bomba che innescheremo vicino alla sala dove si nasconde Hitler con i suoi gerarchi nazisti.
Abbiamo trovato i documenti! Tranquilli, è in un cassone random ogni volta. Adesso bisogna scappare da questa catapecchia. |
E' chiaro che con una tale pletora di azioni disponibili, la scarnissima grafica, scarna anche per l'epoca, passava in secondo piano, in favore della novità delle dinamiche di gioco.
Il sonoro invece era una chicca di innovazione, infatti Silas Warner di Muse Software progettò un piccolo motore audio chiamato 'The Voice', in grado di riprodurre rudimentali digitalizzazioni vocali.
Non di rado, se si veniva beccati dalle guardie percorrendo i labirintici cunicoli del castello, era possibile sentire un "halt" o un "Kommen Sie!" (vieni qua) e fantastico era il rantolo "aaargh", che emettevano dopo essere state colpite da un'arma, ma che sembrava piuttosto un'interferenza radio nello speakerino del C64.
Ecco il famoso baffetto osannato dai suoi gerarchi (un po' fantasmatici) nel suo bunker. Il nostro protagonista è pronto a lasciare un ricordino e quella che ha in mano non è la borsina della spesa. |
L'intelligenza artificiale delle guardie non graduate è tendenzialmente quella di un macaco dalla coda lunga: percorsi scriptati che si interrompono se venite beccati nel loro campo visivo o se sparate all'impazzata tipo Billy the Kid, oltre alla limitazione non irrilevante di non poter uscire dalla schermata in cui si trovano.
Gli ufficiali SS sono più smart e se vi vedono vi corrono dietro per tutto il gioco, finchè non trovate la maniera di eludere l'inseguimento e siccome hanno pure il giubbetto antiproiettili, o gli sparate addosso tutto il caricatore, un po' come per gli zombie di Romero, o gli lanciate una granata, che è sempre un piacevole presente.
Nel complesso entrambi i giochi sono giocabili e fluidi nella dinamica degli eventi e in poco tempo si portano a termine, cosa che all'epoca veniva visto come un difetto di longevità, ma che, applicato a quello che oggi è definito vintage, è certamente un pregio, visto che è bene vedere e passare oltre velocemente, considerata la quantità di materiale da visionare per diventare "Mastri Menestrelli della storia dei Videogames".
Il vostro WhatsGeek dopo averli giocati a suo tempo su un vero Commodore 64 li ha rifiniti per voi su una più comoda PSP in emulazione Commodore 64. |
Nel complesso entrambi i giochi sono giocabili e fluidi nella dinamica degli eventi e in poco tempo si portano a termine, cosa che all'epoca veniva visto come un difetto di longevità, ma che, applicato a quello che oggi è definito vintage, è certamente un pregio, visto che è bene vedere e passare oltre velocemente, considerata la quantità di materiale da visionare per diventare "Mastri Menestrelli della storia dei Videogames".
In conclusione:
Dinamiche di gioco complesse infilate in un macinino poco più evoluto di un tostapane (il C64), se questa non è arte, allora ditemi cos'è...
Punti a favore:
- Si ammazzano nazisti (anche Indiana Jones apprezzerebbe...)
- Se avete abbastanza fantasia da sopperire alla grafica antidiluviana potreste anche divertirvi e non poco.
Punti contro:
- Se non avete abbastanza fantasia... eh beh... è un punto contro... anche contro di voi.
- Sonoro scarnissimo, quasi inesistente, a parte i rantoli di "The Voice".
--> Download ROM Castle Wolfenstein per l'emulatore del C64.
--> Download ROM Beyond Castel Wolfenstein per l'emulatore del C64.