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martedì 16 dicembre 2014

At the End of the Day, un giorno senza fine


Ma è mai possibile? E' possibile che la maggior parte delle volte che a qualcuno viene in mente un'idea brillante, questa non riesca a giungere indenne al lavoro finito?
Vediamo di capirci: il film merita, ci mancherebbe, la fotografia è curatissima, scenografia, dialoghi e tempi sapientemente gestiti creano un'atmosfera degna di un ottimo thriller d'azione, ma infastidisce il fatto che per un soffio poteva essere veramente un grande film, mentre certe bambocciate lo hanno pesantemente declassato.
Un gruppo di ragazzi organizza una partita di softair in una bella zona boscosa con tanto di rudere a fare da base operativa per la squadra in difesa. Una piacevole giornata assolata dona le premesse per vagonate di spensierato divertimento, se non fosse che ad un certo punto qualcuno comincia a morire davvero, trasformando il gioco dei sette ragazzi in una caccia all'uomo, nel quale interpretano il ruolo di prede.
Questa faccia da fenomeno morirà
durante i titoli di testa.
I predatori, molto ben introdotti nella trama, con quell'alone di mistero che rende il tutto ancora più eccitante, sembrano essere una sottospecie di veterani di guerra, partiti per la tangente, in cui il meno psicopatico dà diverse lunghezze ad Hannibal Lecter.


Questi loschi figuri armati fino ai denti, oltre alle armi da fuoco fanno uso di divertenti mine antiuomo, per dare quel tocco gore a tutta la partita. Chiaramente i ragazzi, con in mano i loro fucili giocattolo, si divertono come matti e infatti iniziano a morire uno dopo l'altro senza battere ciglio.


Uno dei pazzi scatenati che partecipa al mattatoio... 

E arriviamo al punto dolente dell'opera: il comportamento dei personaggi spesso pare forzoso e poco plausibile, asservito all'andamento della trama che li vuole necessariamente deceduti.
Non di rado vi ritroverete ad imprecare al vostro televisore frasi del tipo: "ma ca**o! Co****na! Sparagli!", "cre**no è di là! Ma non ce la fai proprio a girare il collo?", "ma perchè ha mollato il fucile? Non ci posso credere... PERCHE'???" e così via, mentre le prede umane continueranno ad immolarsi tipo lemmings, come se non ci fosse un domani, perfettamente in linea con il titolo del film.


Questa, signori miei, è un vero genio.
Vi chiederete spesso come fa ad essere ancora viva.

Prodotto nel 2011 in Italia con una crew nostrana: alla regia Cosimo Alemà, esperto regista di videoclip musicali ed alla sua prima esperienza in questo lungometraggio.
Gli attori invece sono tutti anglofoni, anche loro di primo pelo, ma molto bravi, e tutto l'alone che circonda il film nel suo insieme è "internazionale" e pare quasi fatto negli States, se non fosse per i riconoscibilissimi boschi nostrani.

In conclusione

Un film certamente piacevole da vedere e che svolge perfettamente il suo mestiere di thriller d'azione anche se lo fa in modo un tantino affettato e questo ne preclude l'ingresso tra i migliori.


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Voto WhatsGeek Movies: 7/10